Tra i disturbi più frequenti delle vie urinarie la cistite può rivelarsi un vero tormento.
Colpisce con maggior frequenza le donne, poiché le infezioni vulvo-vaginali e la conformazione anatomica dell’uretra femminile (il canale da cui fuoriesce l’urina raccolta nella vescica) facilitano la diffusione dei germi patogeni.
I sintomi associati a questi disturbi, tra i quali la “cistite” è il più comune, si presentano con inequivocabili segnali: bruciori intensi, frequente necessità di urinare, senso di pesantezza nella zona del basso ventre.

Le cause della cistite possono essere molteplici:

  • infezioni da batteri o da miceti (come la Candida)
  • disbiosi intestinale
  • stitichezza o intestino pigro
  • rapporti sessuali scorretti
  • igiene ano-genitale poco accurata
  • diabete
  • ipertensione
  • calcoliterapia antibiotica protratta nel tempo
  • vita troppo sedentaria
  • alimentazione scorretta
  • stress o debolezza fisica
  • detergenti troppo aggressivi
  • abbigliamento intimo in tessuti sintetici e/o non traspiranti e pantaloni molto stretti
  • assorbenti igienici non anallergici
  • assorbenti interni tenuti troppo a lungo (consigliato cambiarli ogni 3-4 ore)

È un problema che in minor misura colpisce anche gli uomini, particolarmente in presenza di disturbi prostatici.
Molte volte i problemi legati all’apparato urinario sono legati, per cause diverse,  all’enorme frequenza di alterazioni della flora batterica intestinale (disbiosi intestinale).
Le disbiosi intestinali possono diventare vere e proprie sorgenti autogene di infezioni urinarie.
Il trattamento e la prevenzione della cistite passano da una scrupolosa igiene intima e una dieta equilibrata.

L’acidità è la miglior protezione per le mucose delle vie urinarie: il pH acido rende infatti l’ambiente vaginale un luogo non adatto alla crescita e prolificazione di funghi e batteri. Diventa quindi indispensabile utilizzare un detergente intimo adeguato e pulirsi con un movimento della mano dall’avanti all’indietro e non viceversa.
Si può favorire l’acidificazione delle urine anche a tavola mangiando cereali integrali, formaggi freschi, verdure e frutta fresca. Per proteggere le mucose sono utili yogurt, aglio, cipolle, porri.
Utile un’integrazione minerale che preveda zinco, cobalto, manganese e magnesio.
Da eliminare invece i cibi piccanti, gli alcolici, i cibi speziati e quelli che contengono conservanti e gli insaccati.
Attenzione alle bevande gassate che, se consumate in abbondanza, possono alzare il pH dell’urina stimolando la crescita batterica.

La cistite è un problema che non va sottovalutato e che va sempre curato con la massima scrupolosità, soprattutto se è derivato da un’infezione batterica.
Talvolta però, nonostante le cure, il disturbo si ripresenta con frequenza diventando molto fastidioso.
Quando il ricorso alle terapie classiche non ottiene i risultati sperati, o per supportarne l’azione, possiamo ricorrere a specifiche sostanze naturali vegetali che si sono rivelate benefiche per contrastare i più comuni disturbi delle vie urinarie.
Analizziamone alcune, descrivendo le piante più usate.

Cranberry (Vaccinium macrocarpon)
Il Cranberry è menzionato su prestigiose riviste scientifiche internazionali per le sue svariate proprietà benefiche in particolare nella prevenzione e nel trattamento delle infezioni delle vie urinarie.
È un piccolo arbusto di origine nordamericana che produce frutti rossi dal sapore acidulo che venivano già usati dai pellerossa per curare ferite e infezioni urinarie.
Questi frutti contengono significative quantità di antocianosidi, flavonoidi, acido citrico, malico, chinico ed ippurico oltre ad altre numerose sostanze che hanno proprietà antibatteriche in grado di esplicare la loro azione soprattutto a livello dell’apparato urinario.

Recenti studi hanno dimostrato che il succo dei frutti di questa pianta ha la capacità di rendere antiadesiva la superficie delle mucose, ciò che inibisce l’adesione cellulare dei vari batteri responsabili delle infezioni urinarie, fra cui anche l’Escherichia coli (l’agente che è più spesso responsabile delle infezioni urinarie).
Tale azione antiaderente, favorendo la fisiologica eliminazione delle popolazioni batteriche anomale, può contribuire a contrastare la colonizzazione dell’intestino e della vescica da parte di questi agenti potenzialmente patogeni.
Interessante è la proprietà del succo di Cranberry di abbassare i valori del Ph urinario aumentando, di conseguenza, l’acidità delle urine e contribuendo, così, ad eliminare l’infezione stessa.
Il Cranberry, data la concentrazione abbastanza significativa di ossalati presente nel suo succo, è sconsigliato nei casi di nefrolitiasi (tendenza alla formazione di calcoli renali, che spesso sono costituiti proprio da ossalati).

Semi di Pompelmo (Citrus grandis osbek)
Le proprietà benefiche dei semi di Pompelmo furono scoperte nel 1980 dal Dottor Jakob Harich, un immunologo degli Stati Uniti.
L’estratto di semi di Pompelmo è stato studiato in Francia, Stati Uniti, Austria, Messico e sottoposto a test presso varie istituzioni ufficiali quali F.D.A. e U.S.D.A.
Contiene un’elevata concentrazione di bioflavonoidi. Alcuni studi avrebbero dimostrato un’interessante azione germicida ad ampio spettro che farebbe figurare questo estratto come antimicrobico naturale, privo di tossicità in grado di agire su 800 tipi di batteri e 100 varietà di funghi.

Uva ursina (Arctostaphylos uva-ursi)
È un piccolo arbusto sempreverde di cui si utilizzano le foglie e che cresce di preferenza nelle foreste di conifere, nelle brughiere alpine e nell’Appennino settentrionale e centrale.
Il suo nome deriva dal latino Uva ursi perché gli orsi sono ghiotti dei suoi frutti.
L’azione elettiva dell’Uva ursina è quella antisettica delle vie urinarie.
Gli studi condotti su soggetti che presentavano problemi di cistite, hanno confermato l’azione antisettica urinaria dell’Uva ursina.

Verga d’oro (Solidago virgaurea)
È una pianta erbacea caratterizzata da un lungo fusto con fiori di colore giallo intenso nelle parti alte. Conosciuta anche come bacchetta dorata, la Verga d’oro  cresce spontanea nelle zone prative, collinari e montane delle Alpi e degli Appennini.
La droga, costituita dalle sommità fiorite, contiene saponine triterpeniche, flavonoidi, polisaccaridi solubili, acidi fenolici, diterpeni, tannini ed olio essenziale.
La Verga d’oro, nota per le sue proprietà diuretiche, è una pianta capace di incrementare fino al 400% il volume delle urine escrete, favorendo così il completo e frequente svuotamento della vescica eliminando così in misura maggiore i germi attraverso l’urina.
È indicata per il benessere del tratto urinario inferiore ed in presenza di calcoli renali (ne contrasta la formazione).

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