Se avete sofferto, o state soffrendo, di colite, siete in buona compagnia: fate semplicemente parte delle 20 persone su 100 che nel mondo occidentale soffrono della “Sindrome dell’Intestino Irritabile”. Si tratta di un’affezione che colpisce il colon, ovvero il tratto dell’intestino crasso deputato al riassorbimento dell’acqua e delle altre sostanze “avanzate” dopo i processi digestivi dell’intestino tenue, come i minerali. La genericità del nome “Colon irritabile” la dice lunga sulla varietà di malesseri che la colite può portare con sé; questi vanno dall’alterazione della motilità intestinale (che si traduce in stipsi o diarrea), ad infiammazioni diffuse, cattivo assorbimento di minerali, o ipersensibilità viscerale, associata a forti dolori. In alcuni casi, questi sintomi possono essere accompagnati anche da cefalee, debolezze muscolari e stati ansiosi. Attenzione allo stress! Gran parte di ciò che succede a livello cerebrale tende a ripercuotersi sulla funzionalità intestinale. Se le terminazioni sensitive che innervano l’intestino sono particolarmente sensibili a questo tipo di stimoli, il soggetto ha una buona probabilità di soffrire di intestino irritabile. Ecco perché stress, collera trattenuta, intense emozioni, ansia, ecc., possono ripercuotersi sulla contrazione delle pareti del colon, causando gonfiore, tensione o dolore addominale. Molti soggetti, infatti, descrivono episodi acuti di stress precedenti alla comparsa dei sintomi intestinali. Altri riferiscono che lo stress peggiora i loro sintomi. Per questi motivi la gestione dello stress è molto importante. Tra le diverse possibilità per gestire lo stress possiamo considerare:

  • esercizi di rilassamento,
  • supporto psicologico,
  • passeggiate,
  • massaggi,
  • dormire bene per un numero adeguato di ore.

Ricordiamoci in ogni caso di non sottovalutare alcuni fattori di rilievo come la famigerata sedentarietà eccessiva, l’abuso di alcuni farmaci, stili di vita scorretti o diete sbilanciate, e persino fattori ereditari. L’assunzione di determinati alimenti può, per alcune persone, peggiorare la colite, mentre in altre non provoca alcun disturbo. È quindi fondamentale prima di tutto imparare a controllare ciò che si assume con la dieta e scoprire, ascoltando il proprio corpo, quali alimenti potrebbero essere nocivi per ciascuno di noi e quindi ridurli o eliminarli. Diamo una mano all’intestino Per agire a più ampio spettro contro la colite, è necessario considerare molteplici aspetti, come ad esempio quelli:

  • probiotico (per arricchire di batteri “buoni” la flora intestinale);
  • antinfiammatorio;
  • di protezione della mucosa intestinale, e
  • di rilassamento della muscolatura dell’intestino.

Spesso sentiamo parlare di quanto sia importante la “flora batterica”. Questa, infatti, gioca un ruolo chiave nel mantenimento delle funzionalità e della salute del colon. L’assunzione di fermenti lattici, come alcuni bifidobatteri, favorisce l’equilibrio della flora batterica intestinale evitando così l’eccessivo sviluppo di gas e quindi flatulenza. Inoltre, alcune delle sostanze prodotte dai bifidobatteri coadiuvano i processi digestivi. L’aiuto delle erbe Anche le erbe e i loro derivati si rivelano alleati del nostro intestino. Sostanze come l’olio essenziale di Menta piperita , quello di Carvi , e l’acido rosmarinico della Melissa possono farsi carico del rilassamento della muscolatura e della mucosa intestinali, facilitando il processo digestivo e distinguendosi per le loro eccellenti proprietà carminative (di eliminazione graduale di aria e gas accumulati nell’intestino) e coleretiche (stimolano la produzione e secrezione di bile da parte del fegato, facilitando quindi la digestione). A proposito della Melissa ricordiamo che la sua azione tranquillizzante, antispasmodica e carminativa la inducono ad essere definita una pianta “nervina a tendenza carminativa”. La Curcuma è considerata una delle piante più importanti per la salute dell’intestino grazie agli effetti lenitivi di cui è dotata. In India è utilizzata da secoli nella medicina Ayurvedica per le sue virtù soprattutto come cicatrizzante e lenitiva. Il suo colore giallo intenso è dovuto alla curcumina, un potente antiossidante. …e non dimentichiamo l’Aloe Vera! Infine va ricordato che il succo di Aloe Vera è sempre eccellente per la protezione e la cura dell’intestino; possiede infatti ottime proprietà cicatrizzanti (stimola le cellule a produrre collagene), aumenta la fluidità delle membrane intestinali grazie alla sua consistenza filamentosa ed elastica, e contrasta numerosi mediatori del processo infiammatorio, prevenendo e curando irritazioni intestinali. In definitiva, un controllo attento e sensibile della nostra dieta, una migliore gestione dello stress, insieme con le soluzioni offerteci dalla natura, ci aiutano a mantenere il nostro intestino in ottime condizioni. Queste informazioni offerte dal sito internet Naturando hanno carattere puramente divulgativo e non sostituiscono in alcun modo il consiglio del medico. I curatori di queste informazioni non si assumono alcuna responsabilità per eventuali conseguenze derivanti da un uso diverso da quello puramente divulgativo.