Ogni giorno troviamo di fronte a noi consumatori sempre più attenti e informati e noi stessi ci teniamo sempre al passo con le ultime novità e le nuove strategie di trattamento per garantire a 360° il loro benessere.
La prevenzione e l’importanza di mantenere il corretto funzionamento dell’organismo sono ormai entrati nella quotidianità, ma in alcuni ambiti si è ancora soliti intervenire solo ai primi disturbi: un esempio di questo sono le vie urinarie.

Un equilibrio (molto) instabile

Sappiamo bene che l’urina è uno dei fluidi biologici attraverso cui l’organismo elimina le sostanze di scarto, quello che ogni tanto dimentichiamo è la sua instabilità.
I reni filtrano 180 litri di sangue al giorno per produrre circa 2 litri di urina. L’urina è una soluzione particolarmente concentrata e una minima variazione dell’equilibrio può provocare una precipitazione dei soluti in essa disciolti. Una volta precipitati, i soluti dell’urina possono depositarsi a diversi livelli delle vie urinarie dando luogo a problemi più o meno seri.

100.000 nuovi casi all’anno

I depositi nell’apparato urinario colpiscono una buona fetta della popolazione, solamente i nuovi casi confermati ogni anno raggiungono i 100.000[1].

Per precedere la fase più acuta è bene monitorare i principali campanelli d’allarme:

  • Mal di schiena e dolore nella minzione
  • Alterazione nell’aspetto delle urine (torbidità, ematuria)
  • Cistiti abatteriche e/o ricorrenti
  • Disturbi e riduzione nella minzione
  • pH urinario acido

Particolare attenzione è da prestare anche a chi ha già avuto esperienza di questa problematica: la probabilità di recidiva è del 50% in 5 anni1.

Mantenere un benessere essenziale

Oltre ai fondamentali consigli quotidiani (bere 2 litri di acqua al giorno, ridurre sale e alimenti ricchi di ossalati, limitare insaccati e carne rossa, …), è altrettanto importante pensare ad una depurazione periodica mirata.

La società italiana di nefrologia consiglia, anche per i casi più complessi, l’utilizzo di citrati di Magnesio e Potassio. I chimici apprezzano molto i citrati, poiché sono in grado di complessare i metalli (come il calcio) e aumentarne la solubilità, evitando la formazione di sgradevoli sedimenti sugli strumenti di laboratorio. Il meccanismo d’azione dei citrati è ben noto e risulta particolarmente interessante per i depositi di ossalato di calcio.

Un aiuto anche dalla natura

La natura ci viene incontro anche in questo caso; esiste un intero gruppo di erbe denominate “spaccapietra”.

CETERACH OFFICINARUM: erba spaccapietra per eccellenza, conserva questa sua caratteristica anche all’interno dell’organismo. Il suo meccanismo d’azione si è mostrato essere dose-dipendente per quanto riguarda l’azione sul benessere e sulla funzionalità delle vie urinarie.[2]

PHYLLANTUS NIRURI (Fillanto): favorisce il mantenimento del benessere e della funzionalità dell’apparato urinario. Uno studio effettuato su soggetti sottoposti a litotrissia, ha evidenziato come la somministrazione di Phyllantus niruri nel follow-up abbia portato a una totale assenza di depositi nelle vie urinarie nel 93,5% dei casi trattati; senza alcun effetto collaterale.[3]

CALCOLFREE: sinergia tra citrati ed estratti naturali

Calcolfree è un integratore alimentare che associa un alto contenuto di citrati di Magnesio e Potassio ad estratti secchi di Spaccapietra e Fillanto. Oltre a questi componenti è stata inserita nella formulazione anche la Gramigna (Elymus repens) che garantisce le normali funzioni depurative dell’organismo e ha mostrato migliorare l’eliminazione renale di acqua, favorendo la pulizia dell’apparato urinario.

La formulazione in bustine ne consente un duplice utilizzo:

  • IN CASO DI PROBLEMATICA CONCLAMATA potete consigliare l’assunzione di 2 bustine al giorno per 3-4 mesi.
  • PER MANTENERE IL BENESSERE invece possono essere sufficienti un paio di cicli all’anno con 1 bustina al giorno.

 

A cura della Dr.ssa Silvia Oberti

[1] www.humanitas.it
[2] Roberta De Bellis, Maria Piera Piacentini. In vitro effects on calcium oxalate crystallization kinetics and crystal morphology of an aqueous extract from Ceterach officinarum: Analysis of a potential antilithiatic mechanism. PLoS One. 2019
[3] Micali S, Sighinolfi MC. Can Phyllanthus niruri affect the efficacy of extracorporeal shock wave lithotripsy for renal stones? A randomized, prospective, long-term study. J Urol. 2006

 

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